Un bucato plastic free è possibile? – Parte 1
L’inquinamento da materie plastiche è ormai un problema planetario che non può (e non deve) essere ignorato. Ma non basta “parlarne”. Ognuno di noi deve affrontare il problema concretamente, nel proprio microcosmo, cominciando a riconsiderare il proprio modo di vivere per ridurre l’impatto ambientale delle proprie azioni.
La domanda che dobbiamo porci tutti è: quanto sono rilevanti sull’inquinamento da plastica le nostre azioni quotidiane come, ad esempio, fare il bucato in lavatrice?
E sono le statistiche stesse a risponderci: moltissimo!
Sono, purtroppo, numerosi gli studi che dimostrano come la maggior parte dei rifiuti plastici da imballaggio sia prodotta dal consumo domestico, piuttosto che dal consumo industriale.
Questa non è che un’ulteriore conferma di quanto il problema globale dipenda strettamente da ciascun comportamento individuale.
Prendere coscienza del proprio ruolo nella salvaguardia del pianeta è dunque un passo fondamentale.
Ma una volta che se ne è presa coscienza…. che fare? Come possiamo concretamente diminuire il nostro impatto quotidiano sull’ambiente che ci circonda?
La prima risposta è, naturalmente, cercare di sostituire, per quanto possibile, la plastica con materiali alternativi.
Tuttavia, la plastica è un materiale estremamente versatile e questo è il motivo del suo ampio impiego per la produzione di tantissimi oggetti di uso comune. Sappiamo, dunque, che allo stato attuale delle cose, una vita totalmente plastic free è quasi impossibile.
Questo non significa, però, che si debba restare inermi di fronte a un problema così stringente e preoccupante.
Altrettanto importante della prima risposta al problema è dunque la seconda risposta, quella da cui partiamo per intraprendere il nostro viaggio verso un bucato plastic free: quando non è proprio possibile sostituire la plastica, possiamo cominciare riciclando la plastica che acquistiamo in modo corretto.
Forse non tutti sanno che attualmente gli unici oggetti di plastica che possono essere effettivamente riciclati sono gli imballaggi.
Purtroppo tutta l’altra oggettistica in plastica presente sul mercato non è riciclabile e va quindi conferita come indifferenziata.
Per aiutarvi a fare chiarezza sull’argomento, con l’aiuto di Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli imballaggi in Plastica), abbiamo stilato un paio di elenchi contenenti oggetti che vanno messi nella raccolta differenziata della plastica rispetto a quelli che vanno invece smaltiti nella raccolta indifferenziata.
Raccolta differenziata della plastica
Qui di seguito trovate gli imballaggi in plastica che effettivamente devono essere messi nella raccolta differenziata della plastica:
Raccolta Indifferenziata
Qui sotto, invece, gli oggetti in plastica che non sono considerati imballaggi in plastica e che quindi non vanno nella raccolta differenziata della plastica, ma in quella indifferenziata:
Ricordate, infine, che una buona prassi è quella di svuotare sempre bene e poi schiacciare le bottiglie di plastica prima di gettarle nel contenitore della raccolta differenziata!
Per ora vi lasciamo con il vostro primo “allenamento”: riciclare la plastica che usate al massimo… tanto e bene!
Solo così sarete pronti per passare, settimana prossima, allo step successivo: un bucato davvero plastic free.
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